Tanti tipi di sonno
13 giugno 2022“Sonno” è una parola che racchiude tanti significati. Ci mettiamo a letto, spegniamo la luce e via con una sessione, si spera ristoratrice, di riposo. Che, però, si divide in “fasi” specifiche, ognuna con caratteristiche proprie.
TUTTO SUL SONNO
“Sonno” è una parola che racchiude tanti significati. Ci mettiamo a letto, spegniamo la luce e via con una sessione, si spera ristoratrice, di riposo. Che, però, si divide in “fasi” specifiche, ognuna con caratteristiche proprie.
Sfogliando il dizionario, al lemma “sonno” si legge “Stato e periodo di riposo fisico-psichico caratterizzato dalla sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà”.
Si tratta di una definizione che, seppur corretta, non evidenzia come, quando riposiamo, il sonno non è sempre “uguale”.
Tanti tipi di sonno
Il sonno non è tutto uguale
Una volta poggiato il capo sul cuscino e spenta la luce, “prendere sonno” significa fare un viaggio meraviglioso e incredibilmente… attivo. Il risveglio mattutino, sereno e “soddisfatto” significa che “tutto” è filato liscio e siamo pronti per iniziare al meglio la giornata. Ma… “tutto” cosa?
Due tipi principali di sonno
Una prima grande suddivisione è quella che gli addetti ai lavori fanno tra due macromomenti: il sonno REM (acronimo di Rapid Eye Movement), o sonno attivo, e quello NREM, o sonno tranquillo. Ma non finisce qui. Quest’ultimo, a sua volta, è infatti diviso in tre stadi (addormentamento, sonno leggero, sonno profondo). Normalmente si passa attraverso i tre stadi di sonno NREM, spesso seguiti da un breve intervallo di sonno REM, ogni 90-100 minuti, diverse volte per notte. Durante la notte, le persone si svegliano anche brevemente ma non ne hanno consapevolezza.
Prima di tutto ci si addormenta
Si tratta della fase che, dalla veglia, gradualmente conduce l’organismo al sonno. Si caratterizza per l’abbassamento della temperatura corporea, il rilassamento parziale della muscolatura e il rallentamento del battito cardiaco. Anche l’attività cerebrale diminuisce lentamente.
Prima “leggero”…
Mentre la frequenza cardiaca continua a rallentare, la muscolatura è completamente distesa e il respiro è molto profondo. L’organismo è pronto per entrare nello stadio di sonno vero e proprio in cui i movimenti degli occhi sono quasi del tutto assenti.
…e poi “profondo”
Con la terza fase si entra nel sonno profondo. Nel caso in cui si venga svegliati in questo momento, si proverebbe una sensazione di disorientamento. Progressivamente il movimento oculare si rallenta e la temperatura del corpo scende ulteriormente.
Il sonno paradosso
La fase REM è definita anche stadio del sonno “paradosso”. Infatti, anche se ci si trova in una fase di riposo molto profondo, l’attività cerebrale si… risveglia. A rivelarlo sono gli occhi che iniziano a muoversi rapidamente. È uno stadio, dunque, particolarmente attivo, si presentano i sogni, accompagnati da un aumento del flusso sanguigno, della respirazione e dell’attività cerebrale. Di contro, invece, è presente una certa atonia muscolare che gli addetti ai lavori spiegano come risposta protettiva dell’organismo che impedisce eventuali movimenti imprevedibili generati dal sogno.
Ciclo continuo
Nel corso della notte, le fasi REM e NREM si alternano circa 4-5 volte, con una durata complessiva di un’ora e mezza. Si tratta dei cosiddetti “cicli del sonno”. È fondamentale che questa particolare struttura ” a fasi” venga rispettata per la qualità del riposo e per alzarsi, la mattina, rigenerati e di buon umore.
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Lauretta Belardelli
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