Sport amico del sonno
3 maggio 2021Fare un allenamento mirato per conciliare il riposo notturno: mito o realtà? Realtà, perché lo sport può essere davvero amico del sonno!
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Fare un allenamento mirato per conciliare il riposo notturno: mito o realtà? Realtà, perché lo sport può essere davvero amico del sonno!
Palestre e piscine più chiuse che aperte e smart working da oltre un anno hanno minato il nostro rapporto con l’attività fisica. E questo anche nonostante apprezzabili tentativi di home fitness tra bici da camera, tapis e postazioni per il matworking. Ora, però, complici il piano del governo sulle riaperture dei centri sportivi e l’arrivo della bella stagione, la voglia di tornare a prendersi cura di sé anche sotto questo aspetto sta di nuovo crescendo. Il tutto senza dimenticare che lo sport può essere anche amico del sonno. E non è poco visto che, proprio in questa particolare epoca storica, la difficoltà a riposare “bene” sta interessando moltissime persone.
Sport amico del sonno
SPORT AMICO DEL SONNO: PERCHÉ
C’è una stretta connessione tra attività fisica e riposo notturno. Ma ci sono delle regole da seguire. Prima tra tutte, quella di non praticarla poco prima di andare a dormire. E poi, porre attenzione a cosa fare giacché non tutte le discipline sono utili allo scopo.
DO UT DES
Se è vero che lo sport è amico del sonno anche quest’ultimo, a sua volta, permette al corpo di allenarsi al meglio. Quando riposiamo “bene”, infatti, il corpo recupera lo sforzo fatto durante l’allenamento con effetto su metabolismo, muscoli e sistema cardiovascolare.
CHE FARE?
Yoga e stretching sono sul podio delle attività da praticare per preparare il corpo a un efficace riposo notturno. Inducono al relax allontanando lo stress.
L’ora migliore? Il tardo pomeriggio. Chi si sente di non avere compatibilità con asana e allungamenti – che richiedono comunque sforzo e concentrazione – può optare per un paio di passeggiate quotidiane, all’alba e al tramonto. Possono essere di grande stimolo perché aiutano il corpo a “ricordare” il suo ritmo circadiano. Camminare rallenta la frequenza cardiaca e riduce ansia, pressione sanguigna e stress ma, al contempo, nutre i muscoli, migliora la funzione del sistema immunitario e l’attività cerebrale. Chi, come i runner, ama intensità maggiori, è meglio che invece riservi tempo per l’attività fisica da metà mattina a metà pomeriggio.
Una regola generale
Ad essere veramente utili, per il riposo notturno ma in generale per la qualità della vita, è praticare attività fisica con scadenze regolari e costanti. In pratica, meglio mettere in agenda tre o quattro sessioni a settimana, per almeno 30 minuti. La pratica una tantum magari per più ore consecutive, può persino diventare controproducente.
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Lauretta Belardelli
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