Sonno e creatività
20 marzo 2023Dormire per aumentare la creatività? Sì. Anche se sembra un paradosso, il sonno è un valido alleato per facilitare i pensieri creativi. Sono numerosi gli studi che hanno accertato il legame tra qualità e quantità del sonno e apprendimento.
TUTTO SUL SONNO
Dormire per aumentare la creatività? Sì. Anche se sembra un paradosso, il sonno è un valido alleato per facilitare i pensieri creativi. Sono numerosi gli studi che hanno accertato il legame tra qualità e quantità del sonno e apprendimento.
Il sonno aiuta anche la memoria e coloro che non dormono una quantità sufficiente di ore rischiano di incorrere in vari disturbi, sia fisici che mentali. Per cui, dormire abbastanza e dormire bene diventa fondamentale per essere in salute. Del resto, un terzo della vita si passa a letto, per recuperare le energie, tanto fisicamente quanto mentalmente.
Sonno e creatività
Una teoria scientifica
Ma dormire bene favorisce anche la creatività, come evidenziato da uno studio dell’Università Sorbona di Parigi. Mentre la maggior parte delle ricerche ha indagato l’attività cerebrale nel corso della fase REM del sonno (quella di sonno profondo), lo studio degli scienziati di Parigi ha individuato nella la fase non-REM, detta anche “fase 1”, quella che favorisce la creatività. La fase 1 è quella che conduce al sonno, dallo stato di veglia. L’abbassamento della temperatura corporea, il rilassamento parziale della muscolatura e il rallentamento del battito cardiaco indicano che si è pronti ad addormentarsi. È una fase che dura pochi minuti, seguita dalla fase di sonno leggero, che prepara il corpo alla fase di sonno profondo, precedente alla fase REM. In cui il sonno è ugualmente profondo, ma accompagnato da un’intensa attività cerebrale.
Domire poco fa male alla mente
Why We Sleep: The New Science of Sleep and Dreams, semplicemente conosciuto come Why We Sleep è un popolare libro scientifico del 2017 sul sonno, scritto da Matthew Walker, scienziato inglese e direttore del Center for Human Sleep Science dell’ Università della California, a Berkeley, specializzato in neuroscienze e psicologia. Walker sottolinea l’importanza degli effetti collaterali del sonno e dell’impatto sulla società di chi non dorme abbastanza. In particolare scrive che dormire dopo aver studiato consente “benefici per la memoria, l’integrazione e la conservazione”. Il sonno, infatti, permette di conservare i ricordi e modificare le capacità di apprendimento umano.
TROVARE LE SOLUZIONI
Non è un caso che molte aziende valorizzino dunque la creatività e la produttività dei propri dipendenti anche allestendo zone di comfort per il riposo. Del resto si dice che per risolvere un problema bisogna dormirci sopra. In Why We Sleep, Walker ha esaminato altri aspetti positivi che collegano sonno e creatività: dormendo, infatti, si elaborano le informazioni a livello inconscio e il processo decisionale logico, da svegli, diventa così più fluido. Inoltre, la creatività si potenzia durante i sogni.
Due esempi internazionali e senza tempo
“Let It Be” la famosissima canzone dei Beatles è stata scritta da Paul McCartney ispirandosi alla frase che gli disse sua madre Mary in un sogno, come ha raccontato lui stesso. “Satisfaction” dei Rolling Stones è stata composta da Keith Richards al risveglio dopo che per tutta la notte, mentre dormiva, il ritmo della canzone gli ronzava nella testa.
Consigli utili
Per favorire la creatività notturna Walker consiglia di andare a letto e di svegliarsi alla stessa ora ogni giorno. E di dormire naturalmente, senza ricorrere a farmaci (che inducono un sonno simile alla sedazione). Secondo lui andrebbero evitati anche gli integratori naturali come la melatonina perché dopo un po’ si avrà bisogno di aumentare il dosaggio per ottenere lo stesso effetto delle prime volte.
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