Tutto quello che devi sapere sul sonno

Tutti a nanna: A che ora far andare a dormire i bambini in vacanza

8 agosto 2022

In vacanza qualche sgarro all’orario della nanna è ammesso ed è anche salutare. L’importante è non esagerare.

Tutti a nanna: A che ora far andare a dormire i bambini in vacanza

8 agosto 2022
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PER I BAMBINI

In vacanza qualche sgarro all’orario della nanna è ammesso ed è anche salutare. L’importante è non esagerare.

Arriva l’estate e con lei anche le vacanze. Le abitudini cambiano, i ritmi si rilassano e finalmente tutta la famiglia può concedersi una pausa di relax. Di conseguenza si tende a non rispettare gli orari della nanna, a far più tardi del solito la sera, a portare i più piccoli alle giostre, a vedere i fuochi d’artificio oppure a mangiare il gelato dopo cena.

Tutti a nanna: A che ora far andare a dormire i bambini in vacanza

Secondo Luigi Ferini Strambi, responsabile del centro per i disturbi del sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano «in questo modo i bambini amplificano l’attività sociale e il contatto con i genitori ma il rischio è che, andando a letto tutte le sere più tardi del solito, non si riesca a godere della giusta quantità di sonno».

Per ogni fascia d’età i pediatri consigliano un numero minimo di ore giornaliere di sonno per i bambini. Di seguito la classificazione stilata da American Academy of Sleep Medicine (Asam):

sonno
    • Neonati: nel primo anno di vita sono consigliate 16 ore al giorno di sonno (sonnellini inclusi);
    • Fino a 5 anni: 10-13 ore di sonno;
    • Età scolare: tra 9 e 12 ore di sonno;
    • Adolescenti tra i 13 e i 18 anni: fino alle 8-10 ore di sonno.

    Queste sono ore indicative, ma secondo i pediatri, discostarsi troppo da queste indicazioni potrebbe generare nei bambini irritabilità, deficit di attenzione, problemi metabolici e cardiaci.

    COME COMPORTARSI IN VACANZA?

    Molto dipende dall’età dei bambini: mentre per i più piccoli è meglio mantenere il più possibile una regolarità di orari e ore dormite, per i bambini in età scolare si può concedere qualche sgarro, anche per allentare la pressione degli orari che ogni giorno vengono imposti dalla routine scolastica e dalle attività extra scolastiche. È necessario però che le nuove regole vengano stabilite dai genitori e che non si lascino le decisioni totalmente in mano ai bambini, come suggerito sulle pagine del Corriere da Simona Del Pozzo, psicologa dell’età evolutiva.

    «L’importante – secondo l’esperta – è che la questione degli orari sia impostata dagli adulti. Se il bambino è già grandicello, si può negoziare con lui un orario ragionevole, cercare un buon compromesso. In questo modo si sentirà coinvolto nella decisione e, giunto il momento, basterà richiamargli alla mente l’accordo fatto. Sicuramente tenterà di contravvenire alla regola, qualche volta: sta agli adulti tenere la posizione con fermezza».

    L’importanza del sonno nei bambini, anche in vacanza

    Ma perché è così importante il sonno nella crescita dei più piccoli? L’infanzia è una fase in cui il cervello si sviluppa tantissimo, e sul suo sviluppo incide in modo incisivo la qualità del sonno. Il riposo, infatti, agisce su parti del cervello responsabili delle emozioni e quindi un sonno disturbato può gravare sul bambino rendendolo irritabile e nervoso. In più, il ciclo di sonno-veglia influisce sul buon funzionamento del sistema immunitario ed endocrino, quindi un bambino che dorme male potrebbe essere più esposto a infezioni e malattie oltre che a desiderare maggiormente carboidrati e junk food. Questo perché è di notte che il nostro organismo attiva il sistema ormonale che regola l’equilibrio tra sazietà ed appetito: dormire male altera questo meccanismo e, soprattutto in vacanza dove si allenta l’attenzione verso il cibo e le bevande, potrebbe aumentare la sensazione di fame, soprattutto nei bimbi già tendenti al sovrappeso.

    Ecco allora che in vacanza qualche sgarro è più che salutare e consente di vivere insieme ai genitori nuove esperienze e nuova socialità ma è consigliabile non andare troppo oltre per non compromettere il ciclo di sonno-veglia dei più piccoli.

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