I tessuti che aiutano il sonno
25 luglio 2023Cotone, seta, lino… quali sono i tipi di tessuto che possono dare, in quanto a qualità, una marcia in più al nostro sonno? E quali, invece, sono da evitare?Ecco alcuni consigli e una breve guida all’acquisto, per stagione e tipo di fibra.
TUTTO SUL SONNO
Lenzuola, federe e trapunte sono il complemento necessario per il nostro letto. I tessuti che vengono a contatto diretto con la pelle, al di mode e tendenze, vanno però scelti con cura e attenzione. Il motivo è facilmente intuibile ed è legato alla qualità del sonno.
I tessuti che aiutano il sonno
Naturali o sintetiche?
La risposta è immediata e senza ombra di dubbio: naturali! Vietato farsi ammaliare da caratteristiche legate alla rapidità di asciugatura e alla non necessità di stiro: i sintetici (leggasi poliestere, lycra e nylon) hanno molti aspetti non trascurabili, primo fra tutti non sono traspiranti. Le fibre naturali, invece, lo sono e se ben trattate mantengono morbidezza e freschezza a lungo, intervenendo sulla qualità del sonno.
NATURALMENTE… STROPICCIATI
Si chiama stonewashed e si tratta di un trattamento sperimentato per la prima volta negli Anni ’60 del secolo scorso per ammorbidire i jeans. Il vantaggio era quello di non solo accelerare le operazioni di lavaggio ma rendere il tessuto più morbido e confortevole, regalandogli un naturale effetto “stropicciato”. Esistono in commercio anche parure letto con tessuti stonewashed, in cotone e lino. Comode, morbide e dal look vintage, sono perfette per tutte le stagioni dell’anno.
Un tessuto per ogni stagione
D’inverno o d’estate, esistono materiali adatti ad ogni stagione che regalano comfort e assicurano la temperatura ottimale durante la notte. Scopriamoli insieme. Per l’estate, cotone e lino sono le fibre d’elezione. Il “misto”, ovvero la combinazione di lino e cotone, produce un tessuto resistente e capace di assorbire e rilasciare in poco tempo una grande quantità di umidità. C’è poi la “classica” mussola di cotone, leggera, fresca e che accarezza la pelle con discrezione. È praticamente perfetta quando le temperature salgono alle stelle. O, ancora, il più pregiato e confortevole percalle, un tessuto che si ottiene intrecciando filati di cotone sottili e fitti, che gradevolmente accarezzano la pelle. Passiamo all’inverno. Caratterizzata dalla tipica superficie uniforme e “pelosetta”, su uno o entrambi i lati, la flanella è un tessuto morbido e riscaldante. Vanta una lavorazione particolare, che trattiene bene l’aria, trasformandosi in ottimo isolante termico. Per le parure letto viene utilizzata quella in cotone, ma esiste anche in lana, preferita nel settore dell’abbigliamento. Adatto per ogni stagione è, il raso, sempre di cotone. Molto fine, dalla superficie lucida che ricorda la seta. È anallergico e capace di regolare la temperatura del corpo a seconda delle stagioni, regalando freschezza d’estate e calore d’inverno. Da sapere: un buon raso ha almeno cento fili per centimetro quadrato.
TESSUTI PER UN “BEL” SONNO
Per un sonno in chiave… beauty ideale è la seta. Durante il sonno, i capelli sono più inclini a spezzarsi, a causa dell’attrito con il cuscino provocato dai fisiologici movimenti del capo. Grazie alla sua texture liscia e morbida, la seta aiuta invece il capello a non aggrovigliarsi e strapparsi. Risultato? Addio all’antiestetico effetto crespo. In più, la seta, essendo naturalmente liscia, non produce attrito con la pelle del volto, impedendo la formazione di “rughe da cuscino”!
Di quali colori?
La scelta del colore non dovrebbe essere casuale perché, è noto, in camera da letto vige la regola della cromoterapia. Il bianco è un evergreen ma, sempre con lo sguardo volto al sonno di qualità, per la biancheria da letto possiamo optare anche per altri colori. Il marrone cappuccino, ad esempio, è accogliente e destressante e fa pendant con arredi in legno; oppure il grigio perla, elegante, facilmente combinabile, infonde relax; da scegliere anche le delicate sfumature pastello (verde acqua, celeste, lilla) che infondono serenità e favoriscono il riposo.
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Lauretta Belardelli
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