Dolci sonni con la pedagogia di Steiner
28 marzo 2023È sui ritmi “naturali” dell’individuo che si incentra la pedagogia steineriana. E, sul momento del riposo, prende posizioni chiare, soprattutto nei confronti dei più piccini.
PER I BAMBINI
È sui ritmi “naturali” dell’individuo che si incentra la pedagogia steineriana. E, sul momento del riposo, prende posizioni chiare, soprattutto nei confronti dei più piccini.
Rudolf Steiner ha legato il suo nome a una pedagogia che guarda ai ritmi naturali dell’individuo come base necessaria da cui partire e rispettare per una crescita funzionale. Il pieno sviluppo delle capacità individuali si ottiene, dunque, lontano da qualsiasi tipo di “forzatura” volta al raggiungimento di competenze o obiettivi non coerenti con tempistiche fisiologiche.
Dolci sonni con la pedagogia di Steiner
UNA QUESTIONE DI BISOGNI PRIMARI
I bisogni primari di ogni persona sono il sonno e il cibo che, in più, sono interdipendenti. Ovvero, l’uno influenza la qualità dell’altro. Senza la loro soddisfazione l’individuo è destinato al deperimento. Riposare e alimentarsi in modo adeguato è, dunque, fondamentale. E vale soprattutto nell’importante fase di sviluppo del bambino.
IL SONNO DEI BAMBINI
Con il trascorrere del tempo è “naturale” dormire sempre meno. Ovviamente non bisognerebbe mai scendere al di sotto della soglia che consente all’organismo di recuperare le energie necessarie per affrontare la giornata che segue. Cosa accade ai piccoli di casa? I bambini, per natura, andrebbero a letto tardi. Sono una “macchina” sempre accesa, in continua attività. Gli adulti hanno il compito di “spegnerla” per farla rigenerare. Cosa suggerisce Steiner a riguardo? Sicuramente di non aspettare che i piccoli arrivino a una stanchezza estrema e stremante. È, invece, importante che i genitori o gli adulti di riferimento anticipino questo momento. Questo perché arrivare esausti al momento dell’incontro con Morfeo, fa cadere istantaneamente nel sonno profondo, evitando o troncando l’importante fase REM, in cui si conserva l’apprendimento delle esperienze della giornata.
QUANTO DORMIRE?
Nella loro prima infanzia – dunque dai 2 ai 5 anni – i bambini dovrebbero dormire almeno 11-12 ore, incluso l’eventuale riposino quotidiano. Questo è il tempo necessario per il recupero completo delle forze. Diana Marshall Mei, direttrice del programma “Parent-Child” presso la Scuola Waldorf di San Francisco e autrice di un interessante articolo in cui racconta l’esperienza con una famiglia di un bambino di scuola primaria con problemi di sonno da dieci anni. Stabilire modelli di sonno sani è essenziale, fin dalla prima infanzia. Significa gettare solide basi per garantire un sonno sano anche nel futuro.
Consigli utili
Il genitore che culla il bambino, tenendolo vicino al proprio cuore, trasmette la propria calma e fiducia al piccolo e diventa legato al campo elettromagnetico del suo piccolo. “La pelle è un organo di senso straordinario. È la porta d’accesso a tutti i sensi. L’esperienza del calore, del tatto e dell’amore avviene innanzitutto attraverso la pelle”, sottolinea la Mei. “E pensare, invece, che molti genitori fanno addormentare il loro bambino guidando in auto: al posto del battito del cuore del genitore e del ritmo rilassante di una sedia a dondolo, il bambino viene calmato dal suono del motore e dai movimenti dell’auto”, conclude la direttrice americana.
COME “ORGANIZZARE” UN SONNO SANO
Sempre nel medesimo articolo, la Mei rivela alcuni consigli per un sonno sano. Vediamone insieme alcuni.
- Allattare o dare il biberon fino a quando il neonato non si assopisce; quindi adagiarlo nel lettino per gli ultimi momenti di veglia, provando a farlo addormentare da solo.
- Al calar della sera, illuminare la stanza della nanna con le candele evitando l’illuminazione elettrica. Leggere la storia della buonanotte, ad esempio sul divano accoccolati l’uno accanto all’altro, prima di mettere il bambino a letto.
- Per la sera, organizzare attività tranquille e puntuali: cena, bagnetto, lettura (quindi niente videogiochi e tablet!). Ogni cosa sempre alla stessa ora. Sarà una piacevole ritualità preludio a serenità e, dunque, a sonno di qualità.
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Lauretta Belardelli
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